Unici assenti Kangur e Rannikko, impegnati con le rispettive nazionali, e Cecco Vescovi, bloccato da un ritardo aereo.
Numerosi i punti toccati da Carlo Recalcati nella conferenza stampa, dapprima ha illustrato lo svolgimento della fase prestagionale: “oggi è il primo giorno di un periodo lavorativo di 8 settimane, che abbiamo diviso in 5 periodi. Nel primo, lungo una settimana, ci occuperemo del lavoro fisico ed individuale. Nell’ultimo, anch’esso di una settimana, faremo dei richiami atletici e punteremo ad arrivare al massimo della forma per l’inizio della stagione. Nel mezzo avremo 3 distinte fasi di 2 settimane ciascuna, con molte partite in cui testare poco a poco la squadra. Svolgeremo allenamenti più tecnici, cercando di assimilare gli schemi e lavoreremo sul tiro, per adattarci al meglio al nuovo regolamento ed alle diverse misure del campo”.
Successivamente ha parlato degli obiettivi stagionali: “il nostro obiettivo è migliorarci, dobbiamo prendere come esempio le ultime stagioni e cercare di far meglio in tutte le voci statistiche, la squadra viene da una stagione col 39% di vittorie e dobbiamo sicuramente cercare di migliorare questa percentuale. Punteremo ai playoff, anche per ripagare tutti gli sforzi fatti dalla società, ma al momento ci vorrebbe un indovino per dire quante vittorie saranno necessarie. Ci sono state stagioni in cui si è entrati nei playoff col 50% di vittorie, ma anche stagioni in cui il 50% non è bastato. Non dipenderà solo da noi, ma anche dagli avversari e dall’andamento che poco a poco caratterizzerà il campionato. Posso comunque assicurare che il nostro impegno non verrà mai a mancare”.
Sul mercato: “sono soddisfatto del mercato fatto dalla società. Certamente non eravamo nelle condizioni economiche per imporre le nostre scelte, ma ci siamo mantenuti nel nostro budget cercando di sfruttare le occasioni che si sono presentate. Ci siamo presi qualche rischio, il detto dice che se non risichi non rosichi. A me questa squadra piace molto, ho a disposizione giocatori intercambiabili che mi permetteranno di variare quintetti e giochi, pur senza avere un roster troppo lungo. Certamente il quintetto con Goss e Collins giocherà in maniera totalmente diversa da quello che vedrà in campo Rannikko e Galanda contemporaneamente. Avremmo potuto prendere giocatori differenti, ma avremmo disperso il budget su un roster più allungato, su elementi che magari avrebbero giocato poco”.
Sui giocatori: “ritengo fondamentale il nucleo degli italiani, se sbagli uno straniero puoi sempre cambiarlo, vai nelle leghe di sviluppo americane e peschi quello che vuoi, ma di italiani buoni ce ne sono pochi in giro e da loro mi aspetto molto. Così come mi aspetto che i nostri giovani Mian ed Antonelli crescano e migliorino. Antonelli dovrà anche capire che non è più tanto giovane, visto che ha la stessa età di Collins, il nostro centro titolare. Ma questo è un problema generale del basket italiano, dove ragazzi di 22, 23 ma anche 25 anni vengono ancora definiti giovani, quando invece bisognerebbe fargli capire che i loro pari-età americani giocano già da professionisti all’estero. Antonelli avrebbe voluto scendere di categoria per poter giocare di più, capisco questa sua volontà, ma secondo me ha le qualità per guadagnarsi dei minuti anche nella massima serie. Fabio Mian dovrà invece sempre più spostarsi verso il ruolo di guardia, lasciando quello di ala. Ma per farlo non gli basterà solo il tiro da fuori, perché io ritengo imprescindibile la tenuta difensiva. Se vuoi giocare da guardia devi garantirmi una certa quota difensiva sulla guardia avversaria, questa cosa la chiedo da sempre in tutti i ruoli. Goss, dopo buone stagione in LegaDue, ha la possibilità di mettere in mostra le sue qualità nella massima serie. Thomas lo conoscete già, ha finito la scorsa stagione in sofferenza per i suoi problemi al piede, ma dopo un’estate di riposo tutto è risolto ed ora deve solo trovare la giusta forma fisica. Collins è reduce da un lieve intervento di rimozione di un menisco, motivo che gli ha fatto saltare le varie Summer League e che ci ha permesso di ingaggiarlo, visto che altre formazioni non hanno avuto la possibilità di vederlo all’opera, mentre noi lo conoscevamo già ed abbiamo sfruttato questo aspetto per ingaggiarlo. Puntiamo molto su di lui e su Galanda come suo backup nel ruolo. Kangur è un 4 che può anche fungere da jolly, potendo giocare come 3. Righetti ha tanta voglia di tornare a giocare a pieno ritmo e conosciamo già le sue qualità”.
Sul ritorno a Varese: “so di rischiare molto tornando in una piazza che mi ricorda con un amore immenso, ogni volta che sono tornato qui è stata una festa di saluti, di amici e di gente che mi dava pacche sulle spalle. Forse quando perderemo qualcuno mi volterà la faccia e magari quelle pacche saranno molto meno amichevoli, ma è in questi momenti che si vedono i veri amici. Guardando parecchie partite di Varese dalla tribuna stampa mi ero sempre detto” tornare a Varese? Ma chi me lo fa fare?”, ma quando mi si è presentata l’occasione non ho avuto dubbi. Nella vita bisogna sempre avere degli stimoli ed io mi rimetto volentieri in gioco”.
Stefano Pozzi