Bari – Simone Pianigiani non ha la bacchetta magica. Si sapeva e la prima gara di qualificazione all’Europeo 2011 lo conferma. La Nazionale è un mondo a parte, non è il club che alleni tutti i giorni, il CT o selezionatore che dir si voglia ha un compito diverso dal “classico” allenatore, per questo anche uno bravo, ma bravo vero, come Pianigiani, fa e farà fatica.
Non bastano nemmeno le 2 “stelle” (virgolette obbligatorie fino a completa smentita del campo) NBA e le loro dichiarazioni d’amore verso la maglia azzurra, e per qualcuno – Bargnani – avverse all’ex-CT Recalcati. In realtà guardando solo al tabellino si nota come i migliori marcatori di questa sconfitta con Israele (71-79 il finale…bugiardo) siano proprio Andrea e Belinelli, con 20 punti a testa. Non bastano, come detto.
La partenza italiana inganna, un 15-5 guidato da Maestranzi, poi il nulla. Israele gioca semplice, in difesa confonde le idee agli azzurri proponendo diverse difese match-up e in attacco colpisce da fuori. Abbastanza per recuperare e chiudere a +1 il primo quarto, per poi non voltarsi più indietro. Proprio le difese degli ospiti vengono viste dal clan azzurro come l’impedimento a un attacco mai fluido e basato esclusivamente sulla palla dentro a Bargnani o sulle invenzioni di Belinelli. Non è tutto qui, perchè nella metà campo difensiva l’Italia viene ridicolizzata. Una difesa che doveva essenzialmente concentrarsi sugli esterni israeliani, si fa sorprendere il più delle volte, lasciando metri e metri ai tiratori avversari, sbagliando spesso rotazioni (o non effettuandole affatto) e cambi di marcatura. E’ qui che Pianigiani dovrà lavorare in vista delle prossime gare (giovedì in Lettonia gara 2 del girone), ed ha ragione nel post-partita quando dichiara che di “tiri aperti, apertissimi” in un modo o nell’altro ne abbiamo costruiti, peccato però per i troppi errori. Soprattutto Simone dopo settimane e settimane che lavora con questo gruppo, deve capire che su gente come Mordente e Aradori puoi sempre contare, quando serve grinta ed intensità, meno su altri che a questo punto – sperando nel recupero di Mancinelli – è meglio che stiano seduti a guardare.
Una gara forse è poca cosa per decretare anticipatamente fallimenti et simili, ci mancherebbe, l’appello va concesso a chiunque, e tutti ci auguriamo che alla fine l’Italia si qualifichi, ma se vogliamo allargare il discorso, in questo momento, possiamo pensare che oltre a qualche mestierante (sempre utile in un roster) e alle 2 stelline di cui sopra, in contumacia Gallinari, il serbatoio del nostro basket sia più scarico che mai. Hai voglia a far regole per costringere le società ad impiegare i giovani…
Andrea Pontremoli