Una piazza affamata di arancia a spicchi, capace di riempire il palazzo perfino per l’all-star-game del campionato, evento che altrove (Milano, per esempio) avrebbe richiamato a stento le fidanzate dei giocatori (“amore, ma andiamo a Milano e non faccio shopping? Dai, alla partita ci vengo tutte le settimane…“).
Una realtà senza basket di vertice da troppi anni (ragazzi, c’erano Morandotti, Della Valle, Bantom. Nostalgia canaglia), ma vivace come poche a livello giovanile e di minors.
Una esperienza maturata nell’organizzazione di finali europee, con una final-eight (eight!) di Eurocup impeccabile.
Un meraviglioso palazzo costato una fortuna, disegnato da un archistar, costruito per ospitare una manciata di partite olimpiche di hockey e largamente sottoutilizzato.
Una città logisticamente ben servita, con aeroporto, alta velocità (che tra l’altro la avvicina al secondo aeroporto nazionale), capacità ricettiva.
La ricorrenza -e i fondi- del 150° anniversario dell’unità nazionale, che vide la città in questione diventare (sia pur brevemente) capitale d’Italia.
Miscelate bene, e ne esce la sede ideale per le final-four di Eurolega. Giusto? Naaa, pernacchia di “risposta errataaaaa!” e pacca sulla spalla da Gerry Scotti.
Avete dimenticato la politica. Che prima aderisce entusiasticamente, promuove la candidatura, ottiene l’investitura; poi tentenna, ci ripensa, obbietta; e infine rinuncia, col proposito di “riparlarne l’anno prossimo” (sic!), costringendo l’Eurolega a far fagotto come un Calimero qualunque, per dirottarsi verso la Sagrada Familia.
Direte: ma quelli di prima erano diversi da quelli di poi e di infine. Vero, ma la Regione Piemonte (ente responsabile dell’andirivieni) era e resta la Regione Piemonte; e se mi accordo per disputare la stagione nella palestra della scuola X, francamente me ne infischio se a settembre cambia il preside. O se ordino un’auto, mi contrario un tantinello se non me la consegnano più perché Marchionne ha fatto le valigie. Insomma, avete capito il concetto: gli impegni istituzionali di un ente (pubblico o privato che sia) vincolano, anche se presi dal precedente amministratore.
Non è solo un discorso astratto di continuità istituzionale. E’ anche un tema di immagine: di Torino, della Regione Piemonte, del basket italiano e alla fine dell’Italia intera, ché ci si fa sempre la figura di quelli che la parola data vale quanto il 2 di picche quando comanda cuori.
Gli illuminati amministratori (quelli del poi e dell’infine) replicano richiamando i conti. Bene, facciamoli a spannissime. Si dice: la Regione deve metterci un milione e mezzo, oltre alle spese di allestimento del palazzo; ed i ritorni sono garantiti solo nell’ipotesi di tutto esaurito, “difficile a meno che non arrivi una squadra italiana“. Difficile l’esaurito alle final four di Eurolega?!?!? Ma dove vivono? Prendiamo 4 a caso delle favorite, e a Torino abbiamo il pieno di greci, spagnoli, israeliani (che contano anche su un cospicuo seguito in Europa).
Ma putiamo anche il caso che ci resti un buchino. Alle finanze pubbliche, che non tengono conto degli introiti turistici di 10.000 stranieri a zonzo per 4 giorni (in una città che di turisti ne conta pochetti, se si tolgono le scolaresche al museo egizio), né dell’indotto in prospettiva (“ehi, spagnoli, visto l’aeroporto a un tiro da tre punti da piste da sci che a Barcellona ve le sognate?“). Bene, vale di più il buchino o la clamorosa figura di malta? Di mio, se proprio dovessi rispondere, barrerei di sicuro la casella B…
Tant’è. Nel 2010 dovevamo avere le final four a Roma, nel nuovo palazzo di Tor Vergata. Che non c’è. Nel 2011 era il turno di Torino. Seh. E ora c’è chi lancia la candidatura tricolore agli europei 2013: non sono avvezzo a scommesse, ma non credo che i bookmakers ci quotino da favoriti. Unica, magrissima consolazione: se alle prossime vacanze in Costa Brava incontrate diffidenza nella straniera agganciata, potrete sempre giustificarvi con gli amici con un “tutta colpa di Cota…“.
PS. Il TAR Piemonte ha ordinato il riconteggio delle schede elettorali, dopo avere escluso una lista di supporto a Cota. Sai che ridere se ad ottobre in Regione Piemonte tornano a sedersi quelli di prima, senza Eurolega???
Maurizio Zoppolato