Tanta folla e grande commozione per l’ultimo addio al giocatore NBA Manute Bol, il gigante di 2.40 morto il 19 giugno scorso a soli 47 anni a causa di una grave insufficienza renale. Bol, cui da tempo eta stata diagnosticata la sindrome di Stevens-Johnson era molto popolare non solo per la lunga carriera da professionista del basket ma anche per la sua infaticabile umanitaria che lo riportava spesso in Sudan, suo paese di origine. Attraverso una serie di programmi benefici e grazie all’aiuto di sponsor che avevano continuato a sovvenzionarlo, Bol in Sudan aveva realizzato scuole, campi gioco, una struttura per l’apprendimento del basket: il suo scopo era aiutare ragazzi di strada e senza famiglia a cercare soddisfazione e divertimento sui campi sportivi. Bol è morto a causa di una grave complicazione poche ore dopo essere tornato dal Sudan: il suo programma era quello di tornare a casa, in Kansas dove voleva assistere alle elezioni politiche sudanesi e prepararsi a una nuova trasferta, ma il suo lungo viaggio è finito a Charlottesville, Virginia, dove è stato ricoverato d’urgenza e dove è morto presso l’ospedale universitario. Il suo gigantesco corpo di 2.40 per oltre 130 chili di peso era stato esposto sia in Kansas che a Washington dove migliaia di persone avevano reso omaggio allo sportivo, eccellente difensore ed esplosivo nelle sue tecniche di shot-blocking, e all’uomo. Le difficoltà finanziarie causate dalla sua decisione di continuare a devolvere ingenti somme in beneficenza per il suo paese di origine, non lo avevano dissuaso dalle attività umanitarie: si era dedicato con successo alla pubblicità, prestandosi anche per un curioso incontro di lotta con l’ex star della NFL e wrestler WWE William “Refrigerator” Perry. Bol, in Sudan, aveva perso 250 tra parenti e amici nel corso della guerra civile e seguiva con passione il processo di ricostruzione democratica del paese. Tra le persone presenti al suo funerale l’ex compagno di squadra Chris Mullen, Buck Williams, il senatore dello stato del Kansas Sam Brownback e l’ambasciatore sudanese negli USA Akec Khoc Acieu che ha chiesto all’NBA sovvenzioni per costruire un impianto da basket in Sudan dedicato alla memoria di Bol. Le esequie si sono tenute nella Washington National Cathedral. Bol, che per dieci anni ha giocato da professionista con le maglie di Washington, Golden State, Philadelphia e Miami, sarà seppellito in Sudan vicino alla tomba del nonno cui era legatissimo.
(Fonte: Eurosport)