Ha il volto sereno, disteso Matteo Boniciolli, colui che doveva prendere sin da questa estate il ruolo di head coach alla corte del Presidente Toti.
Le più importanti rilasciate nella conferenza stampa di ieri sera al Palalottomatica in occasione della festosa sfida contro i campioni della AS Roma Calcio di Matteo Boniciolli:
“Tre sono le motivazioni per cui ho accettato la proposta del Presidente Toti. La prima è che io vivo di basket ha detto il nuovo coach della Virtus Roma Matteo Boniciolli nel senso che questo sport mi dà energia vitale. Poter allenare una squadra in una città così importante è un´opportunità che non potevo non cogliere.
La seconda motivazione è che qui esiste un programma, magari cominciato male, ma comunque ben delineato. Il progetto di una squadra così connotata di italiani è affascinante. Sono del parere che la forza delle idee debba andare oltre i risultati, pur essendo sempre stato molto critico con chi tratta i giocatori italiani come una specie protetta. Dopo aver lavorato nella federazione italiana basket, poter allenare un gruppo con questa concentrazione di atleti della nazionale azzurra è molto stimolante, anche perché penso che una situazione del genere manchi dai tempi della Ignis o della Simmenthal.
La terza motivazione risale al fatto che chi come me è riuscito a lavorare nello sport che così tanto lo appassiona deve impegnarsi a mantenere vivo l´entusiasmo degli imprenditori come Claudio Toti che investono le proprie finanze in questo movimento. Il presidente mi ha confidato che gli ultimi risultati e le contestazioni lo hanno seriamente indotto a pensare di lasciare. Hutson è stato il mio nightmare quando lo affrontavo da avversario e ora vorrei lo fosse per gli altri tecnici.
Non mi interessa la faccia di Hutson, bensì il suo rendimento. Ora abbiamo 3 matchpoint a cominciare dalla sfida di mercoledì. Vincere vorrebbe dire portare un po´ di bora per spazzare via questo momento negativo. Mi piacerebbe che contro Maroussi ci fossero cinque supplementari e che segnassimo il canestro decisivo sul filo della sirena”.
In Bocca al Lupo, coach !