Nel girone F confluiscono le prime tre squadre dei gironi C e D, ossia: Francia, Slovenia, Italia, Lituania, Germania e Turchia. Ogni squadra ha conservato i punti ottenuti durante il turno precedente contro squadre che sono passate al secondo turno (2 in caso di vittoria, 1 in caso di sconfitta) ed affronteranno solo le avversarie dell’altro girone. In soldoni questo piccolo preambolo spiega come tutti gli obbiettivi dell’italia passino da tre tappe fondamentali: Lituania (sabato, posticipato dalle 16:30 alle 19), Turchia (lunedì, anticipata alle 16:30) e Germania (mercoledì, anticipata alle 16:30) un cammino nemmeno tanto ostico, se si considera come siamo arrivati dove siamo. Di seguito una piccola panoramica sul girone.
[b]Lituania[/b]
Parte a punteggio pieno (4 punti) ed è la favorita del girone: tecnica, atletismo, intelligenza e campioni veri, è questo il mix che si trova a gestire il coach Ramunas Butautas. I nipotini di Sabonis mai come in questa edizione sembrano davvero pronti per fare la differenza: hanno in cabina di regia uno Jasikevicius tutt’altro che arruginito dalle traversie americane (peraltro pare sia sulla via del ritorno, pronto ad annegare tra i dollari dei paperoni del Pireo), l’ex play di Barcellona e Maccabi si è confermato il migliore nel ruolo dell’intera edizione: top negli assist ma anche conclusioni personali(quasi il 62% da due) e rimbalzi sono le cifre statistiche che non parlano della sua leadership e della sua carica. Accanto al genietto lituano c’è il vero segreto di questa squadra: Ramunas Siskauskas. L’ex trevigiano è ormai stabilmente tra le migliori guardie del continente, ma soprattutto ha raggiunto una consapevolezza tale nei propri mezzi che quando si accende sembra letteralmente inarrestabile, nel gironcino iniziale è andato a strappi ma la cosa non sorprende, non essendo un mangiapalloni, tuttavia è troppo fresco il ricordo della finale di Eurolega per non sapere che quando ce ne sarà bisogno i suoi cesti arriveranno puntuali. Ad un reparto esterni dall’enorme talento (in guardia non è da trascurare il senese Kaukenas) si aggiunge poi un reparto lunghi che definir solido è dire poco: i gemelli Lavrinovic sono ormai da qualche anno al top in Europa e ad essi si aggiunge la sorpresa Kleiza, molto utilizzato e secondo realizzatore di squadra, Robertas Javtokas, in cerca di rivincita dopo l’annata difficile alla corte di Obradovic ed il sempre solido Songaila. Onestamente sembrano un’armata, anche se le rullate prese da Spagna e Grecia in preparazione sembrano lasciare qualche spiraglio.
[b]Slovenia[/b]
La nazionale allenata da Pipan è per certi versi simile a quella Lituana: un reparto lunghi sterminato ed esterni dal talento indubbio ma estremamente lunatici. Peccato per Nesterovic e soci che quest’anno manchino le prime punte proprio le backcourt, con le assente di Becirovic, Udrih e Nachbar che sono molto più pesanti, alla luce dei sostituti, di quella di Brezec. In ogni caso gli sloveni sono reduci da un girone eliminatorio dove hanno mostrato grande carattere (sorpresa) e dove ogni sera qualcuno è riuscito ad ergersi a protagonista: prima Lakovic (seconda sorpresa!) poi Smodis ed infine i fratelli Lorbek. Proprio dalla solidità mostrada dagli esterni passano i destini della Slovenia, sempre che non si materializzi il classico crollo mentale cui Smodis e soci ci hanno abituati negli ultimi anni. Intanto però partono a punteggio pieno (4 punti come la Lituania) e con un contesto tecnico più stabile che negli ultimi anni (le chiavi della regia ce le ha Lakovic e riga, la palla va sotto tutte le volte che si può ed anche quelle che non si può). Se un limite è riscontrabile sembra proprio che la mancanza di un esterno di alto livello possa penalizzarli quando le difese si faranno inevitabilmente più toste, vedremo cosa si inventerà Pipan in merito.
[b]Germania[/b]
Chiamarla Germania è un pelo fuorviante. Forse “Dirk e lontanamente, mooooooooolto lontanamente i suoi amici” è un pelino più calzante. Mai, veramente mai come in questa edizione sta venendo fuori un quadro grottesco delle nazionale teutonica. Senza il tedesco che gioca per Cuban probabimente questi farebbero fatica a vincere una partita…delle qualificazioni all’europeo, però Dirkone ce l’hanno loro ed è pure giusto che se lo godano. Godimento che consiste in 29 punti di media (top scorer della competizione) messi insieme con il 55% da 2, il 35 % da 3 ed il 91% ai liberi tralaltro su 23 tentativi, ed anche quì, ad occhio, siamo in vetta alle statistiche. L’attaccamento di Nowitzki per la sua nazionale ha qualcosa di commuovente, se si pensa che è ormai chiaro che non potranno competere per vincere e che sempre più spesso il nostro si trova a giocare con scampati figli di un dio minore. Eppure lui è sempre lì, a crivellare la retina. Parlare degli altri è inutile, Dirk e soci partiranno a 3 punti, terzi insieme alla Francia, ed obbiettivamente più che sperare in una qualificazione alle Olimpiadi ( e sarebbe già un mezzo miracolo).
[b]Francia[/b]
Il mezzo passo falso contro la Slovenia (con Parker che sbaglia un libero, per giunta decisivo) non le è costato molto in termini di possibilità di passare il turno, visto che le altre concorrenti non sembrano di un livello nettamente superiore (come sarebbe potuto essere se ci fossero state Spagna o Grecia). Arrivano a Madrid con grandi aspettative, trascinati dal secondo miglior giocatore del torneo (Parker, Charlie forse l’NBA non è poi così un cesso, no?, scusate l’inciso) ed un gruppo meno talentuoso di quello degli anni scorsi ma forse un pelino più solido, dove tutti sanno quello che sono stati chiamati a fare e non ci sono molte gelosie o problemi per i possessi (anche perchè fa tutto Parker nel 90% dei casi..). Arrivati a questo punto sono impronosticabili, ma il passaggio del turno non è in discussione(non sapete quanto mi auguri di portargli sfiga. fine dell’inciso part-2).
[b]Turchia[/b]
La nazionale allenata da Boscia Tanjevic è una di quelle che a leggere i nomi che ne compongono il roster non si farebbe fatica a pronosticar tra le favorite: accanto a Türkoglu, stellina NBA un pò persa negli ultimi tempi ma sempre in grado di fare la differenza in nazionale come confermano gli oltre 18 di media che ha messo insieme nella prima fase, c’è quel Memo Okur che ha incendiato il pubblico mormone dei Jazz trasciando a suon di bombe (e con il “leggero” aiuto di qualche compagno) i vedovi di Stockton e Malone ad una finale di conference tra le più impronosticate della storia. Se accanto ad un duo del genere si mettono uno dei migliori ’87 d’Europa ( Akyol) un giocatore giovane reduce dalla prima stagione NBA diciamo sufficiente che torna in Europa grazie ai ponti d’oro fattigli dal Barcellona (Ersan Ilyasova) ed un gruppo forse poco talentuoso ma abbastanza solido, cosa si ottiene? Alla luce dei fatti una nazionale slegata, poco convincente, che non solo perde dalla più forte Lituania ma che addirittura viene umiliata dalla Germania e che si qualifica solo all’ultima giornata contro l’indomita cechia. Cosa possono fare? Nessuno sa dirlo, visto che il talento sarebbe da qualificazione ma i fatti hanno mostrato una squadra mai capace di tradurre sul campo le aspettative riposte su di essa. Come dite? Vi sembra di averla già sentita?
[b]Italia[/b]
Ecco, appunto. Gli azzurri, indecifrabili azzurri. Arrivati alla seconda fase per il rotto della cuffia, soffrendo anche la ciurma polacca (tanto cuore, quindi onore a loro, ma come talento siamo ad una legadue di livello medio-basso, forse) “la nazionale più forte della storia” arriva ad un secondo turno tutto sommato nemmeno impossibile da affrontare. Detto che la Lituania sembra di altra pasta (ma anche questi,come gli sloveni, tendono a guardarsi un pò troppo allo specchio quindi mai mollare) bisognerebbe, per coronare una qualificazione tanto bella quanto immeritata, battere Germania e Turchia. Non proprio una mission impossible, ed un discreto aiuto della fortuna, se si considera la qualità dell’altro girone. Cosa potranno fare gli azzurri(peraltro privi di Mancinelli sabato contro Jasikevicius e soci) sarà solo il campo a dircelo, visto che questa nazionale ha la sinistra abitudine di adeguarsi sempre al livello dell’avversario, anche quando questo è tremendamente più scarso. Certo i segnali non sono incoraggianti: la non difesa(anche a livello d’impostazione, con rotazioni al limite del ridicolo, oltre che negli uomini, con Belinelli e Bargnani assolutamente deficitari a riguardo), l’assoluta mancanza di un gioco che non sia la spasmodica ricerca di un tiro da tre, la spaccatura evidente tra senatori e giovani leoni, l’incapacità del coach nel gestire il tutto. Riuscirà una qualificazione ottenuta più coi nervi che con la tecnica a dare lo scossone? Al momento pare difficile (e le ultime dichiarazioni di Recalcati non aiutano ad essere più sereni in merito) però questa nazionale ci ha abitato alle sorprese, quindi mai dire mai.