Compatti, Completi, Convinti. Campioni in carica.
Florida approda alla seconda Final Four di seguito, e per la seconda volta dovrà fare i conti con UCLA, ma andiamo con ordine.
Kansas, Ohio State e North Carolina erano considerate le più talentuose, le favorite alla conquista del titolo NCAA. Tutti sapevano, tuttavia, che prima o poi bisognava andare a fare i conti con i detentori da Gainsville.
Il momento è arrivato.
Dopo una buona stagione regolare con sole 5 sconfitte, il titolo della SEC Conference, Florida si sbarazza senza troppi patemi di Jackson State, Purdue, Butler e Oregon, guadagnandosi il pass per Atlanta.
Un quintetto base tremendamente equilibrato e ben collaudato è il loro punto di forza, dove un backcourt rapido e incisivo dalla distanza è assortito al miglior frontcourt NCAA.
Tutti i componenti dello starting five raggiungono la doppia cifra di media in punti segnati, segno di una sostanziale distribuzione di palloni e oneri offensivi. La giornata opaca di un singolo viene prontamente rimpiazzata dalla prova allaltezza del compagno di reparto. E il marchio di casa Donovan in questo biennio.
I giocatori li conosciamo benissimo, Joakim Noah, uno degli atleti più verticale dellintera nazione, anche se ha un ristretto bagaglio tecnico, soprattutto offensivamente. Meno verticalità (anche se è comunque buona) ma più muscoli e mani dai 5 metri per Al Horford, altra probabile scelta al primo giro del draft. Corey Brewer e Taurean Green sono il polmone e le gambe della squadra, veloci e intelligenti a difesa schierata e in campo aperto. Lee Humphrey, Senior con le serie possibilità di vederlo nel vecchio continente, è il classico giocatore perimetrale, mortifero quando ha un metro di spazio, cosa che accade molto spesso con il tipo di gioco dei Gators, buona rotazione offensiva e fulminei dentro fuori sfruttando lappoggio delle due torri. 45% da tre punti, uno dei migliori tiratori per percentuale, meccanica e soprattutto velocità di rilascio della palla, seconda forse solo a JJ Redick nel contesto collegiale degli ultimi anni.
Lapporto dalla panchina è relativamente scarso, Chris Richard è lunico reale cambio per Noah e Horford mentre il sophmore Walter Hodge contribuisce a dare qualche minuto di riposo al trio dietro. Lunico difetto evidente è probabilmente questo, una panchina molto corta.
Florida a nostro avviso ha tutte le carte in regola per bissare il titolo dello scorso anno, anche perché il suo avversario, UCLA, è ampiamente alla loro portata (come si è gia visto lo scorso anno) anche se non va assolutamente sottovalutato.
Sarebbe interessante poi un ipoteco scontro contro Ohio State in finale, ma stiamo correndo troppo, in un torneo che ha regalato poche sorprese (se non nelle finali dei Regional) è lecito aspettarsene qualche duna arrivati allultimo atto.