[b]Richard Mason Rocca[/b] è la dimostrazione che il basket è un gioco dove la testa conta molto più del fisico e dellatletismo. Dotato di una corporatura normale, soprattutto considerato il ruolo in cui gioca (ha però mani fortissime), con unelevazione quasi nulla (anche se al college era un grande dunker) è, però sempre fra i primi rimbalzisti e dove cè una palla vagante state certi che il primo ad arrivarci è Rocca.
Scelte in attacco (dove esibisce un gancio daltri tempi) mai forzate, il suo impatto sulla partita va ben oltre di là delle statistiche (in ogni modo ottime) che non tengono conto dei blocchi a favore dei compagni e del lavoro incredibile svolto sui lunghi avversari.
La sua esecuzione del pick and roll poi può tranquillamente andare sui manuali di tecnica del basket, non importa chi è il compagno con cui lo esegue e che ormai tutte le squadre se lo aspettino: la realizzazione del gioco non lascia quasi mai scampo.
Disponibilissimo fuori del campo Mason ha accettato di incontrarci per qualche domanda.
Sei passato dalla lega 2 alla serie A, ad un gran campionato Mondiale con la Nazionale e questanno hai anche avuto un grandissimo impatto sullEurolega: qual è il vero limite per Rocca?
“Io non credo nei limiti io cerco ogni giorno di migliorarmi in qualche modo. Se metti i limiti non puoi arrivare al massimo. Provo sempre a migliorarmi e mettere il massimo impegno per raggiungere i risultati”.
Hai avuto vantaggi ad andare ad un college come Princeton piuttosto che uno come Georgetown o UNLV?
Penso di si, mi ha aiutato sicuramente per la preparazione al gioco europeo: il concetto di gioco di squadra, giocare insieme sia in difesa, sia in attacco a Princeton era uno dei fondamentali del gioco, quindi questo mi ha preparato per il tipo di gioco che si fa qui. Sicuramente mi è stato di grande aiuto.
Ha detto in settimana Meneghin:
[i]«Non ho dubbi, il giocatore simbolo di questo campionato è Richard Mason Rocca: per lui allenamento e partita sono uguali: stessa intensità, stessa grinta, stessa tenacia. È una lezione per tutti noi che amiamo la pallacanestro»[/i].
Dino è una leggenda nella pallacanestro, è un mito. Ricevere complimenti da lui è una grandissima soddisfazione.
Ti ho visto tuffare sul parquet per recuperare palloni anche con la tua squadra in vantaggio di 20 punti. Non hai paura che questo modo di giocare possa accorciare la tua carriera?
No io penso che sono fortunato ad avere lopportunità di giocare, quindi voglio sfruttare ogni momento per stare in campo e dare sempre il massimo. Non puoi sapere quanto durerà la carriera, quindi ogni volta che gioco metto tutto perché non voglio avere rimpianti. Voglio avere la consapevolezza di avere dato sempre il 100%, non posso pensare dopo che avrei potuto fare qualcosa che non ho fatto.
Raccontaci qualcosa di personale, che tipo di musica ti piace ascoltare, film e libri preferiti:
Musica: mi piace un po di tutto, da quando sono in Italia ascolto anche la musica italiana che non conoscevo prima.
Film: adesso con due bimbi piccoli è un po che non riesco ad andare al cinema, mi piace molto
leggere, lultimo libro che ho letto è quello di Michael Lewis sul football americano, sul cambio del sistema dellattacco nel football americano ([i]The Blind Side: evolution of a game[/i] ndr); mi piacciono molto anche i romanzi. Attualmente comunque la maggior parte del mio tempo libero è dedicata ai miei figli.