Ancora una volta la Sivigilia Wear Teramo si trova ad affrontare una partita molto delicata dal punto di vista psicologico. La battuta d’arresto contro la Fortitudo non ha certo portato allegria nello staff biancorosso teramano e, perciò, l’occasione è di quelle da non lasciarsi sfuggire. Reggio Emilia ha fatto quello che ha potuto, priva di Violette e con Penberthy e Ortner a mezzo servizio, se non meno. Ma l’inizio della partita è di quelli che fa sentire presagi oscuri ai numerosi tifosi teramani accorsi al Palascapriano: il primo quarto i giocatori di casa hanno difficoltà a trovare il bandolo della matassa e, non solo non riescono ad affrontare la zona tre-due di coach Minetti, ma anche difensivamente sembrano allo sbando. Ma è tutto un fuoco di paglia: Poeta, autore di una magnifica partita, e Janicenocks danno fiato al quintetto della Siviglia Wear e se il primo riesce a far ragionare la squadra, come invece non riesce a fare un Woodward piuttosto spento, il secondo a cavallo tra il secondo e il terzo quarto sembra una macchinetta segna punti, visto che non sbaglia neanche un colpo. Così all’intervallo lungo Teramo va avanti di otto punti, anche senza l’apporto di un deludentissimo Nolan che non riesce proprio a trovare la via del canestro (chiuderà con 1-8 dal campo).
La ripresa inizia come era finito il primo tempo: grande aggressività di Teramo, difesa intensa e precisa e il solito Poeta a dettare i ritmi di gioco. Dall’altro lato il solo Infante riesce a dare un pò di continuità alla sua prestazione mentre Penberthy tenta di riaprire la partita con due triple da distanze davvero siderali. Ma i troppi infortuni non permettono a Reggio Emilia di rientrare definitivamente in partita, subendo anzi la pressione dei biancorossi padroni di casa che continuano ad incrementare il proprio vantaggio, chiudendo così la partita sull’86-60 che, in chiave salvezza potrebbe essere determinante anche se la Siviglia Wear vista questa sera dimostra di poter ambire a piazzamenti ben più importanti.
Per quanto riguarda i giocatori, sicuramente una spanna sopra tutti Poeta, il ragazzino che quest’anno doveva solo testare un pò i campi di serie A e invece si ritrova ad avere a disposizione minuti importanti, sfruttandoli nel migliore dei modi: 10 falli subiti, 9 punti realizzati e 23 di valutazione in 20 minuti. Per dirla alla NBA: per un rookie che si vuole di più? Una nota di merito anche a Grundy che, ogni volta che ci sono le dirette televisive, mostra tutto il suo repertorio per chiudere con 24 punti e 23 di valutazione nonostante continui a litigare con il canestro dalla lunga distanza; bene anche Janicenoks (16p.), ma non è una novità, Hurd (10p.) e il solito Santarossa che di punti ne fa pochi ma il suo lavoro oscuro permette alla difesa di essere sempre attenta e impenetrabile. Reggio Emilia è con i cerotti e la dirigenza ha di che preoccuparsi se i giocatori che dovevano portare alla salvezza la squadra non riescono a calcare con continuità il parquet. Bene Luca Infante con i suoi 11 punti, bene come già accennato Penberthy (12p.) e anche Flores (14p.) fa la sua parte nonostante le 5 palle perse. Per il resto un pò tutta la squadra ha giocato sottotono ma, repetita juvant, gli infortunati sono davvero troppi.
La Siviglia Wear adesso può dormire sonni più tranquilli e può guardare con più fiducia al futuro, con la speranza che certi errori di gioventù pesino di meno rispetto alle partite giocate punto a punto, dove l’esperienza la fa da padrone. Certo la Final Eight sembra un obiettivo difficile da raggiungere ma il calendario prevede una partita a Roma con la Lottomatica tutt’altro che difficile (quantomeno da giocare alla pari) e con Montegranaro in casa. Unico scoglio la partita a Bologna contro la capolista Vidivici e dove non credo sial lecito chiedere ai giocatori di fare risultato. In ogni caso i play-off sono certamente alla portata della squadra del presidente Antonetti che, sicuramente pensa alla salvezza prima di tutto, ma un pensierino alla fase che conta ce lo ha fatto senz’altro.