Non è facile giudicare la prima parte di campionato della Benetton. A fronte infatti di risultati tutto sommato buoni (considerando che gli inopinati scivoloni casalinghi con Biella e Capo dOrlando sono stati compensati da due importanti successi esterni, a Bologna e Roma) ci sono incontestabili problemi di gioco ed è soprattutto evidente la mancanza di realizzatori affidabili; lassenza di Richie Frahm non basta a scagionare un attacco che in certi frangenti si blocca clamorosamente.
Analizzo anzitutto gli aspetti positivi.
La difesa è ottima ed è una lieta sorpresa, pensando a quella degli inizi della scorsa stagione. Le alchimie tattiche di Blatt (forse in parte rivedute) sembrano essere state assimilate senza troppi problemi, al contrario dello scorso anno. E la grinta esibita da tutti lascia intuire che la squadra ha carattere. Carattere che le ha permesso di superare il Barcellona, per giunta nel momento di maggior appannamento. Quasi ogni vittoria (tutte quelle più importanti) è nata dalla difesa. È inoltre importante sottolineare la buona guardia dei tabelloni: Treviso raramente perde clamorosamente il confronto a rimbalzo, dato significativo visto che sulla carta, stante la mancanza di un centro puro, avrebbe questo aspetto potuto essere un tallone dachille.
La Vecchia guardia sta facendo il suo, confermando laffidabilità esibita nella scorsa post season. Goree e Zisis sono sempre più lago della bilancia. Se sono in giornata, la Benetton, pur con tutti i suoi problemi, diventa un osso duro per tutti. Viceversa, nie loro momenti di appannamento (è inevitabilmente accaduto) cala il buio. Mordente è la solita bestia agonistica ed in molte partite si è rivelato il realizzatore più prezioso della squadra; il problema è che in questo momento gli si chiederebbero sempre importanti scores: troppo, visto che poi deve sbattersi come un matto anche in difesa. Soragna ha avuto un inizio difficile, ma ne è venuto fuori. Offre la solita difesa e leadership, si vorrebbe da lui più pericolosità in attacco, ma non è il suo pane; non in ogni partita almeno.
Giudico positivamente anche il reparto lunghi. Gigli dimostra un ottimo atteggiamento, che gli permette progressi constanti. Deve migliorare in difesa, mettere un pò più di cattiveria in attacco, ma già in questo momento è in grado di dare un contributo importante; e nessuno gli chiede di essere Bargnani. Beard è il solito operaio: i suoi limiti sono evidenti (a certi livelli probabilmente è utile solo a dar fiato ai compagni), ma quel che può dare lo dà sempre. Nelson, causa anche alcuni acciacchi, è in un momento di flessione. In avvio, pur tra alti e bassi, aveva però dimostrato qualità offensive eccellenti. Prima avevo fatto intuire che il rientro di Frahm potrebbe non essere sufficiente. Ecco, mi sbilancio: credo che proprio Nelson potrebbe essere il giocatore chiave per un decisivo, fondamentale miglioramento dellattaccco: ha le mani e i piedi per esserlo; speriamo anche la testa…
Cosa non va.
Come detto, lattacco a metà campo soffre spesso più del lecito. Di questi tempi (e il discorso non vale solo per la Benetton) le percentuali nel tiro da 3 hanno unimportanza fondamentale. Tradizionalmente è questo uno dei punti di forza di Treviso; non questanno. Il tiro dalla lunga non entra ed allora le difese possono aver buon gioco anche sulle penetrazioni e nel presidio dellarea. E non sempre ci si può salvare in difesa. Linnesto di Shumpert e il rientro di Frahm potranno offrire alla squadra quei tiratori puri che per ora mancano. Ciò non toglie però che la cattiva circolazione, la frequente confusione che genera palle perse a go-go non possono essere solo figlie della scarsa vena dallarco. Cè molto da lavorare.
Altro aspetto secondo me molto preoccupante è la fatica evidente della squadra di trovare punti in transizione. Una cosa che non mi so spiegare, pensando alla filosofia del coach. I patemi a difesa schierata dovrebbero essere un incentivo alla corsa. E, come detto, questanno Treviso non subisce a rimbalzo. Ciò nonostante si cerca poco la transizione. Questione di uomini? Può darsi. Ma, nel contingente almeno, se correre dovessere essere (e chissà perchè?) un rischio, sarebbe comunque un rischio da correre. In post season si corre meno, ma la bravura delle squadre a trovare quei pochi canestri facili fa spesso la differenza.
Lyday continua a deludere, dopo un precampionato convincente. Di fatto, Treviso sta regalando la guardia titolare (oltre che, per infortunio, il cecchino in posizione di ala). Peccato, perchè il giocatore (di recente beccato dal pubblico) si sbatte non poco, ma sembra essere un pesce fuor dacqua. In penetrazione (sulla carta, suo punto di forza) spesso pasticcia, la bontà della sua difesa è più di qualche volta vanificata da falli stupidi e da fuori non ci prende. Al momento la fiducia in se stesso è sotto i tacchi. Se la ritroverà, potrà dare un importante contributo, ma non mi sembra sia il giocatore in grado di spostare ad alto livello; non con quel tiro.
George e Smith non hanno inciso per nulla finora. Il primo per scarsissimo minutaggio, il secondo (che probabilmente partirà, al ritorno di Frahm) perchè probabilmente gli sono chieste cose (punti) che non è in grado di dare. Giudizio sospeso.
La stagione presenta diverse analogie con quella precedente. Un campionato in cui Treviso, assieme a diverse altre buone squadre (nessuna super), tra innegabili problemi, può pensare allo scudetto. Una classifica non esaltante, ma nemmeno preoccupante. Un buon cammino in Eurolega. Infortuni. Diversi aspetti del gioco da registrare. I risultati, frutto – come detto – della difesa e non come lo scorso anno dellattacco, sono più o meno simili. La domanda fondamentale è allora questa: potrà la Benetton fare il salto di qualità in attacco, come accadde la scorsa stagione in difesa? In post season la difesa è più importante, ma potrebbe essere anche vero che, per ovvie motivazioni, ogni squadra è in grado di dare qualcosa in più nella propria metà campo. È fisiologico. Per lattacco il discorso è diverso: se non si migliora per tempo, non è probabilmente lecito attendersi improvvisi exploit nei play off. Staremo a vedere.
Io tenderei però ad ammorbidire lo scetticismo che sembra ristagnare a Treviso, con i tifosi sempre bramosi di nomi nuovi (e di un lungo, che tutti, chissà perchè, ritengono fondamentale). La scorsa stagione ha evidentemente insegnato troppo poco. Anche Siska e Nicholas per lungo tempo non hanno avuto molto credito. Ora, nei ricordi edulcorati dallo scudetto, sono descritti come fenomeni. Potrebbe essere, ma almeno si eviti di imprimere il definitvo marchio di mediocrità alla Benetton del 2007. Tra mille problemi, la squadra dello scudetto aveva mostrato di avere qualcosa di speciale anche nei momenti più opachi (vedi, ad esempio, la capacità di tenersi a galla nel profondo mare di inforuni). Bene, considerazioni simili si potrebbero fare anche per la Benetton attuale, in grado talvolta di vincere nonostante un attacco imbarazzante. Poi, le squadre competitive sono tante e non sempre la buona sorte può baciare Treviso. Ma è più che lecito attendersi che Blatt venderà cara la pelle. Quanto meno…