Il risultato finale premia oltre i propri meriti la Montepaschi Siena. La partita non è stata mai davvero in equilibrio, ma i senesi, pur avanti per 39 minuti su 40 non sono mai riusciti ad azzannare l’avversario per toglierselo di dosso se non nell’ultimo quarto. Livorno è un cantiere aperto, e lo si è visto a Siena, ma probabilmente quando avrà risolto i problemi di infortuni (giocatori ancora fuori o appena rientrati) ed avrà allungato il roster con un centro di ruolo lascerà la scomoda posizione di classifica che occupa attualmente. La Montepaschi da la sensazione di giocare come il gatto col topo, senza mai affondare davvero i colpi ed il risultato è una partita stranamente in equilibrio, laddove era lecito invece attendersi una superiorità senese più marcata. Livorno approfitta in più occasioni dei rilassamenti biancoverdi e riesce anche a mettere il capo avanti in un paio di momenti seppure soltanto di un paio di punti.
Il primo quarto si conclude sul 27 a 19 per la Montepaschi ed è caratterizzato da una mitragliata di tiri dall’arco, da una parte e dall’altra, nella quale si mettono in evidenza Daniels tra i labronici e Forte tra i senesi.
Il secondo quarto inizia con un tentativo di fuga della Montepaschi e, quando il risultato si assesta sul 33 a 19, sembra proprio che la partita abbia preso la piega più preventivabile alla vigilia. Nulla di più sbagliato: Livorno impone un contro-break di 10 a 0 rientrando prepotentemente in partita. I piccoli strappi che i senesi, Kaukenas su tutti, producono con fiammate improvvise, fissano il risultato, all’intervallo lungo, sul 45 a 36.
Dopo il riposo il clichè non cambia e la Montepaschi, pur dando nettamente l’impressione di avere saldamente l’inerzia della gara in mano, non riesce ad assestare la mazzata definitiva ad una squadra livornese che si aggrappa a Fantoni e Daniels per non scollarsi dai senesi. Il quarto termina 64 a 53 per la Mens-Sana.
L’ultimo quarto è quello del tracollo livornese. I nodi vengono al pettine: fiato corto di chi è appena rientrato dagli infortuni (Ingles, ad esempio), appanamento di chi per 30 minuti ha fatto pentole e coperchi (Daniels), panchina corta e qualche innegabile limite tecnico dei livornesi sono tutti motivi dell’allungo decisivo della Montepaschi. Con tre triple consecutive Kaukenas pone la parola fine al match. Già a metà del quarto la Montepaschi vola sul + 20 allungando ancora sino al 101 a 76 finale. Risultato impietoso per i livornesi che per 30 minuti hanno ben giocato.
Un po’ di cifre:
Mps: Forte 17, McIntyre 1, Baxter 7, Boisa 7, Eze 8, Carraretto 14, Sato 11, Datome 8, Kaukenas 27, Lechtaler 1, Stoonerook o.
Livorno: Porzingis 7, Sambugaro 6, Micoud 6, Jordan 8, Ingles 4, Fantoni 12, Kickert 10, Daniels 23, Cessel 0.
Da segnalare l’ottima media di Livorno nel tiro dall’arco (47,6%) con 4/8 di Daniels. Dall’altra parte c’è il 3/4 di Carraretto ma soprattutto il 28 di valutazione di Kaukenas. La valutazione totale (128 a 68) e il computo dei rimbalzi (39 a 27) fotografano la superiorità senese.
[b]Quotes:[/b]
In sala stampa Ciani sottolinea i miglioramenti della sua squadra che non è stata schiacciata come in altre occasioni. Sottolinea la buona prova collettiva per 30 minuti e definisce inevitabile il calo finale dovuto a stanchezza, diversità di panchina, mancanza di giocatori in un paio di ruoli chiave. Secondo il coach livornese il calendario, impietoso nelle prime giornate con i suoi, ha pesato moltissimo sui continui rovesci labronici, del resto è forse meglio, per gli amaranto, aver trovato 4 squadre insuperabili adesso, che la squadra è un cantiere aperto, piuttosto che in seguito quando, a ranghi completi, Livorno potrà affrontare adeguatamente compagini al proprio livello.
Pianigiani si dice soddisfatto dell’approccio mentale dei suoi. Era difficile rimanere concentrati fin dall’inizio ma lo abbiamo fatto prendendo subito un vantaggio che, in pratica, abbiamo portato sino alla fine aumentandolo nell’ultimo quarto. Dei singoli da segnalare la prova di Carraretto che è uno che lavora benissimo in settimana e che è stato bravo a farsi trovare pronto partendo anche nello starting five. Il nemico della Montepaschi è la stanchezza e la difficoltà di allenarsi bene in un periodo come questo durante il quale, tra campionato, coppa, trasferte in serie, non c’è un attimo di respiro. Già domattina alcuni lavoreranno a parte e poi partiremo per la Russia, venivamo dalla gara con Roma, dalla trasferta di Gerusalemme ed abbiamo all’orizzonte Mosca e Vidivici. I ritmi sono serrati.
[b]PLAY OF THE GAME[/b]
Piace sottolineare un contropiede di Baxter, che sempre più si sta inserendo nei giochi senesi e si sta scrollando di dosso le ruggini della carcerazione, concluso in penetrazione dalla destra con cambio di mano in entrata e appoggio dalla parte opposta del tabellone per evitare la stoppata dando un “effetto” alla palla in maniera tale che, incredibilmente data la posizione da cui è partito il tiro, si concretizzasse il canestro.