La storia del basket NCAA è fatta di meteore, giocatori che per 3 o 4 anni fanno sognare, fanno discutere e poi spariscono nel limbo della memoria. Qualcuno resta nei ricordi dei tifosi, ma non sempre ciò avviene per i canestri decisivi o le retine tagliate. Anche il basket, come ogni storia che si rispetti, ha bisogno del bad guy e spesso questi personaggi sono molto più interessanti dei bravi ragazzi. Moses Scurry è lepitome di tanti aspetti del basket universitario: la fama, le vittorie, i vizi, la perdizione e loblio che attendono tanti ragazzi che non hanno il talento nella NBA, ma che saranno per sempre ricordati nei cuori dei veri tifosi, quelli che lo videro alla fine degli anni 80, durante le prime telecronache NCAA trasmesse in Italia. Moses è un prodotto di Brooklyn, destinato sin dai primi anni del liceo alluniversità di casa, la St.Johns di Lou Carnesecca. Il ragazzo a scuola è un po pigro, diciamo ai limiti dellanalfabetismo, e non riesce a raggiungere il punteggio necessario per la borsa di studio, ma in questi casi cè sempre un Junior College pronto ad accogliere a braccia aperte un rimbalzista coi fiocchi come Scurry. Due anni al San Jacinto JC di Pasadena gli valgono la nomination come All American e le numerose offerte delle università NCAA. Nella primavera dell88 Moses si informa, pondera e decide quale sarà il college più adatto per ipotecare il proprio futuro. Ecco, se pensate che il ragazzo sia interessato alla serietà dei corsi, forse non avete fatto i conti con i giochi di luci e i fuochi di artificio. Scurry infatti non riesce a dire di no alluniversità di Nevada Las Vegas dopo aver assistito allo show pre partita della squadra di basket. Ad onor del vero i Runnin Rebels di Jerry Tarkanian sono dei califfi e hanno serie possibilità di vincere il titolo, soprattutto dopo larrivo di un altro prodotto del JC, tale Johnson Larry, futura prima scelta assoluta del draft NBA. La squadra, composta anche da Anderson Hunt (MVP delle Final Four 90), Stacey Augmon, Greg Anthony e George Akles. Il sesto uomo è Moses Scurry, sempre pronto a farsi valere in area e a lanciare il suo urlo belluino ogni volta che prende un rimbalzo. Il problema di UNLV è gestire il gruppo al di fuori del rettangolo di gioco, con la NCAA che tiene sotto controllo la squadra, sospettata di irregolarità nel reclutamento: non aiuta il fatto che i giocatori si facciano vedere spesso con macchine lussuose e abiti firmati. Di lì a poco uscirà sui giornali la famigerata foto del Nostro, con i compagni di squadra Hunt e Butler, nalla jacuzzi di Richard The Fixer Perry, un noto allibratore di Las Vegas, e le sanzioni diventeranno inevitabili. Scurry però si distingue anche sul parquet per due memorabili episodi: in una partita contro Ball State fa finta di prendere la mira e sparare verso la panchina avversaria; in una caldissima sfida contro Utah State (in cui Moses era sospeso per non aver pagato gli extra di un albergo), nel corso di un alterco vicino alla panchina avversaria scende in campo e colpisce con un pugno John Smith, allenatore di Utah State. Alla fine della stagione 89-90 il titolo arriva per UNLV nella memorabile finale con Duke, battuta 103-73 in una partita rimasta negli annali. Per Moses arriva la copertina di Sports Illustrated, anche se il suo ruolo nel team è solo di supporto. Finita luniversità, cominciano i problemi per Scurry, mai arrivato nella NBA. Nel 92 trova un contratto in Giappone e riesce a diventare un beniamino locale, portando la squadra di Kugamai al titolo nella Japan League. Purtroppo il suo ritorno negli USA coincide con linizio delle sue disavventure. Nel 94 viene coinvolto in un furto dauto e viene condannato a 5 mesi di prigione. Alluscita Moses si rende conto di non avere più fans né amici, ma una famiglia da mantenere facendo i lavori più disparati. Tenta di tornare in Giappone nel 97 con i Tokorozawa Broncos, ma problemi di visto lo costringono al rientro in patria. Nel 99 firma con i Las Vegas Silver Bandits della IBL ma la squadra si scioglie presto. Nel 2002 viene arrestato per appropriazione indebita e poi si perdono le sue tracce. Finchè un appassionato ha letto con attenzione lelenco telefonico delluniversità di Nevada las Vegas: se provate a fare lo 001 702 895 1358 potrebbe rispondervi uno dei custodi e raccontarvi di quella volta che al Thomas and Mack Center, un tifoso espose un cartello: Moses ci porterà nella Terra Promessa